Quando non è possibile effettuare l’autotrapianto, perché la calvizie è molto estesa e l’area donatrice non è abbastanza folta, si può ricorrere all’impianto di fibre inorganiche biocompatibili, una tecnica in anestesia locale che permette di restituire in breve tempo al paziente la quantità desiderata di capelli.
Queste fibre, che vengono inserite nel cuoio capelluto con scarso traumatismo tissutale, hanno un’elevata flessibilità, elasticità e resistenza alla trazione e sono quindi indicate anche nelle alopecie cicatriziali e negli esiti da ustioni. Sono avvolte da un tappo di cheratina, che protegge il neo follicolo dalle contaminazioni esterne, cicatrizzano velocemente e, in caso di necessità, possono essere estratte integre e senza esiti cicatriziali.
Esteticamente identici ai capelli naturali, questi dispositivi medici sono disponibili in vari colori e lunghezze, possono essere ricci, ondulati e lisci, si lavano e si asciugano come i capelli naturali e assicurano non solo un buon risultato estetico ma anche duraturo nel tempo.